Santa Ninfa: Memorie di una ricostruzione
Il 50° anniversario del Terremoto del Belice viene ricordato con un contest fotografico organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Santa Ninfa. Intervistiamo Peppe Spina, Presidente dell'Associazione.
A distanza di 50 anni dal dramma del terremoto che tipo di sensibilità, rispetto alla vostra iniziativa avete registrato nella comunità civica?
La nostra è una delle tante importanti iniziative che Enti Pubblici e Privati hanno voluto progettare e promuovere per questo triste anniversario verso il quale si è registrata una notevolissima attenzione da parte delle nostre comunità della Valle del Belice. Il sisma che ci ha colpito cinquanta anni orsono, è stato per tutti coloro che vivono in questo territorio uno spartiacque non trascurabile. In tutte le narrazioni, ricordi, testimonianze dei tempi passati, da allora, si è iniziato ad utilizzare le formule prima del terremoto e dopo il terremoto a seconda se il fatto si era verificato in data antecedente o successiva a quell’evento. Questo basta a stigmatizzare il fatto che il terremoto fu un punto triste, doloroso, straziante, che ha messo in evidenza tutta l’impotenza dell’essere e dell’agire umano di fronte alle forze non dominabili della natura, un punto fermo che nessuno da queste parti è più riuscito a mettere da parte. Per tutti questi motivi registriamo sempre uan forte sensibilità verso ogni evento finalizzato a creare un collegamento tra il prima e il dopo quella catastrofe.
Chi non ha vissuto quel momento che fa da spartiacque all'interno della comunità ha interiorizzato attraverso la storia familiare? Ad esempio i più giovani?
Sono nato nel 1982, appartengo a quella categoria di persone che ha maturato ed interiorizzato una coscienza e una consapevolezza di quegli eventi attraverso l’esperienza diretta di terzi. Le testimonianze di chi ha vissuto quegli eventi, la paura ancora stampata negli occhi e nel volto di essi quando la memoria ripercorre quei momenti, la percezione nelle loro parole della speranza riposta nello Stato, della carità delle popolazioni di tutta Europa e della fede nel proprio operato, assieme alla comprensione delle difficoltà che essi hanno vissuto, sono tutti elementi che hanno contribuito a trasferire in noi gli stessi sentimenti, le medesime emozioni, speranze, aspettative, solo scevre dalla paura e dal dolore che gli stessi hanno avuto il dispiacere di provare.
Nel tempo le istituzioni vi sono sempre state vicine? Rimane ancora oggi qualche cesura nel rapporto fiduciario con lo Stato?
Questa è una domanda particolarmente complessa. E’ notorio che del Belice si è parlato spesso in maniera mistificatoria, sottolineando sperperi e incapacità di progettare e ripartire da parte delle popolazioni locali, tacendo invece la disattenzione che lo Stato centrale ha spesso riservato a questo territorio. A tal proposito appare utile suggerire la lettura del volume di Vito Bellafiore, Sindaco di Santa Ninfa in quegli anni, “Storia del Belice. Dal terremoto alla rinascita negata” (editore Angelo Mazzotta). L'autore è socio della Società Operaia di Santa Ninfa da 70 anni e nel volume restituisce, attraverso documenti ufficiali e testimonianze circostanziate, un quadro reale e preciso del rapporto complesso tra lo Stato e le popolazioni terremotate.
Oggi quale futuro per Santa Ninfa?
Santa Ninfa è una comunità dinamicissima, caratteristica riconosciuta anche da chi non ha qui i natali. Le maestranze, gli artigiani, gli imprenditori, le associazioni, il volontariato, hanno sempre manifestato una intensa vivacità nell’agire e ottenere risultati significativi. Tutto questo ha favorito, a partire dal ’68, una crescita notevole culturale, sociale, civica, economica. Oggi, con maggiore difficoltà, si affrontano le sfide, specie economiche e produttive, che si frappongono tra Noi ed il futuro. Sono certo però che facendo appello alla sua innata produttività, alle sue eccellenze, recuperando le nostre forze, facendo memoria della nostra storia e riuscendo a far dialogare tutte le nostre migliori energie Santa Ninfa potrà adeguatamente fronteggiare le difficoltà del momento e riguadagnare quell’aura di prestigio che i suoi abitanti hanno nel tempo contribuito a determinare.
Per partecipare al Contest Fotografico consultare: http://www.somssantaninfa.it/index.php/eventi/76-contest-fotografico-2018.html