
Penna in Buca. Ultime notizie (Rubrica di Viviana Stiscia)
L'Italia patriottica. Il ministero dell'Interno abolisce il calcio
Dalla regia ci comunicano una clamorosa notizia dell’ultima ora che farà balzare in piedi gli spettatori dalle loro comode poltrone.
In questo momento, nel nostro Paese, si sta realizzando ciò che, solo fino a ieri, nessuno avrebbe mai neppure immaginato. Lo sport nazionale, che da decenni inchioda gli italiani alla radio, alla TV, alle poltroncine dello stadio, da oggi è uno sport bandito e vietata ne è la pratica, la tifoseria e, financo, il confronto sul tema al bar, nei locali di ritrovo ed in strada.
Il comunicato recita che la popolazione è stata invitata a denunciare immediatamente chiunque venga meno a tali divieti onde evitare accuse di correità.
Da oggi, dunque, gli italiani dimentichino Mondiali, Scudetti, Coppe dei Campioni, Serie A,B, C e Chichiriccì. Ai bambini si straccino, dinnanzi ai loro stessi occhi, quelle immonde effigi di impronunciabili sportivi; dimentichino cosa significhi acquistare o scambiare figurine e, soprattutto, rinuncino a quella indispensabile per completare l’album. Il divieto, infatti, è direttamente proporzionale alla rarità della riprovevole effige.
Gioiscano, però, Lor Signore e Signori spettatori e, per estensione, tutti gli italiani!
Morto un gioco, se ne fa un altro. Questo lo si sa. E così: in Italia non si gioca al Calcio, ma si gioca al CaCcio.
Per chi non conoscesse le regole del gioco, potrà rivolgersi al Ministro dell’Interno, campione internazionale di Gioco del CaCcio. Uno sport semplicissimo. Accessibile a tutti, senza limiti di età, solo di nazionalità: prima gli italiani, naturaliter! Al posto dell’unico e monotono pallone, qui le offerte di oggetti di gioco sono, praticamente, infinite:
CaCcio dell’immigrato, meglio se clandestino, ma se non lo è, basterà non farlo lavorare più; rimarrà senza permesso di soggiorno immantinente.
CaCcio dei Rom; sono o no girovaghi? Che continuino a girovagare.
CaCcio di chi occupa “abusivamente” una casa; chi lo ha detto che tutti abbiano diritto ad un tetto?
CaCcio delle lavoratrici che osano attendere un bambino. Tutele? Noi non tele … diamo!
CaCcio dei gay che prendono uteri in affitto e, in Italia, solo la proprietà privata è sacra e questo lo si sa!
CaCcio di chi ha la laurea. E quanto vorrebbe esser pagato?
CaCcio di chi non ha terminato gli studi. L’ignoranza non si incentiva!
CaCcio di chi si lava: maniaco! CaCcio di chi non lo fa: puzza e contagia malattie!
CaCcio delle persone troppo belle: rovina casate; e delle brutte: rovinano la razza!
CaCcio dei neonati, piangono e non fanno dormire;
CaCcio degli scolari non vaccinati, ma anche di quelli vaccinati. Ogni ragione è buona per giocare!
CaCcio degli anziani che ci ricordano cosa è stato e rompono i coglioni.
Con questo è tutto. Signore e Signori, Vi auguriamo la buona notte.
Viviana Stiscia (*)
(*) Nata nel 1960, due giorni dopo Fiorello – saperlo la fa sentire più giovane – mai cresciuta, ancora in vita, sempre pronta a raccontare di questa aneddoti dolceamari, tanto veri quanto buffi. Ma anche amori, sogni, flussi di coscienza, mondi reali solo in un tempo che non c’è. Insegnante di filosofia e psicopedagogista, ma questo è soltanto ciò che fa, non ciò che è, e non ama si confondano le cose. Essere stata precaria ha forgiato la sua personalità al punto tale che ogni forma di stabilità la spaventa, tanto quanto l’anela. Madre di Alessandro, dedica a lui ogni attimo, ogni parola che, d’ora in poi, sussurrerà ai vostri occhi, se solo lo vorrete.
Foto: Viviana Stiscia fotografata da Giusy Tarantino

