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Penna in Buca: Diario di una Prof bullizzata (Rubrica di Viviana Stiscia).

Bulli e prof, una guerra quotidiana ma anche la ricerca di piccole e pedagogiche alleanze

E poi arriva lui. E' uno dei miei studenti di quarta, quello che già mi disse bastarda ad inizio anno, dandomi una bellissima occasione per parlare di adozione di cuccioli senza famiglia e del fatto che meglio sarebbe stato dire meticcia. Lui che si vanta di frequentare gente di borgata ad alta densità mafiosa, sorvolando sul fatto che lo faccia per cantare nel coro della parrocchia del quartiere.

Lui è uno di quelli che fa il duro in gruppo, ma non sa ancora di essere un pezzo di brioche quand'è da solo. Questa volta è in compagnia degli altri "duri", vediamo cosa deve dirmi, mentre mi trovo sulla soglia di una prima circondata da tutti i ragazzini.

Ci separa la porta di sicurezza, non del tutto aperta, la spalanca e, spavaldamente, mi guarda negli occhi dicendo: " Prof. sappiamo che mancherà domani, ma lei NO, non può fare questo perché noi domani andremo al Teatro. Lei lo sa quando deve assentarsi!". I piccoli ammutoliscono davanti a tanto ardire.

 Mi faccio seria e severissima. Anche lui ed i suoi luogotenenti restano spiazzati.

 "Vieni qui, vieni qui immediatamente” dico rivolta a lui con voce decisa tendente all'adirato, ma senza gridare. La tensione così sale di più, lo ricordo bene da quando la studentessa ero io.

Davanti ad un richiamo tanto deciso, non può che arrendersi. Lo separano da me circa otto metri. Li percorre in un silenzio che neanche in Moschea. A pochi passi si ferma.

"Eh no, caro mio, più vicino. Ancora di più. Un altro passo ancora. Adesso chinati e dammi un bacio sulla guancia, qui davanti a tutti. E voi ragazzi, guardate! " . E bacio fu.

Viviana Stiscia (*)

(*) Nata nel 1960, due giorni dopo Fiorello – saperlo la fa sentire più giovane – mai cresciuta, ancora in vita, sempre pronta a raccontare di questa aneddoti dolceamari, tanto veri quanto buffi. Ma anche amori, sogni, flussi di coscienza, mondi reali solo in un tempo che non c’è. Insegnante di filosofia e psicopedagogista, ma questo è soltanto ciò che fa, non ciò che è, e non ama si confondano le cose. Essere stata precaria ha forgiato la sua personalità al punto tale che ogni forma di stabilità la spaventa, tanto quanto l’anela. Madre di Alessandro, dedica a lui ogni attimo, ogni parola che, d’ora in poi, sussurrerà ai vostri occhi, se solo lo vorrete.

Foto: Viviana Stiscia fotografata da Giusy Tarantino