NON HO TEMPO
Il virus ci ha cambiato la vita e ci ha posto di fronte ad un dilemma mai provato prima. Siamo impreparati di fronte a tutto questo e mai avremmo pensato di essere messi alla prova, perché si, è una delle più dure prove a cui veniamo esposti
Non ho tempo! Quante volte abbiamo pronunciato tale frase adducendo i motivi più disparati per non fare, per rimandare cose che, se avessimo voluto fare, ci avrebbero portato via pochi minuti del nostro prezioso tempo. Ora di tempo ne abbiamo tanto, troppo e cerchiamo cose da fare, impegni rimandati da assolvere e ci troviamo a girovagare per casa, tra quelle quattro mura domestiche, ora tanto odiate, che molte volte abbiamo rimpianto a causa di impegni di lavoro!
Il virus ci ha cambiato la vita e ci ha posto di fronte ad un dilemma mai provato prima. Siamo impreparati di fronte a tutto questo e mai avremmo pensato di essere messi alla prova, perché si, è una delle più dure prove a cui veniamo esposti!
Questi “arresti domiciliari” forzati comportano lunghi periodi di convivenza con le uniche persone del contesto familiare e, alla lunga, anche i migliori rapporti si deteriorano inevitabilmente e si diventa irascibili e nervosi per un nonnulla. In questo periodo sicuramente si è fatto largo ricorso ad antidepressivi di varia natura e le notizie diffuse a piè sospinto, coronate anche da discutibili interventi, molti senza alcuna competenza scientifica, non fanno che aumentare lo stato di ansia.
Mancano i segnali della vita quotidiana e anche le vicine campane di casa mia hanno smesso di suonare. Mancano i rumori delle auto che prima transitavano davanti l’importante arteria di fronte casa mia e mi è rimasto soltanto il rumore del treno che passa dietro la mia abitazione ( sono circondato da quelle che prima erano fonti di rumore) ed ora c’è un silenzio assordante.
Improvvisamente abbiamo tanto tempo a disposizione e si cerca di organizzarsi ma non sappiamo come! Siamo nonni ma non possiamo esercitare la funzione per evitare contatti con i piccoli e siccome siamo “anziani” è meglio evitarci visto che il virus, questo strano virus, preferisce gli anziani, gli elementi fragili della società che, speriamo non rappresentino i capri espiatori in una sorta di lotteria nell’inesorabile scelta di sopravvivenza all’infezione di massa.
Da parte mia rispolvero gli interessi maturati nel tempo e dipingo, scrivo, frequento un corso online di lingue e approfitto dell’unica finestra di uscita autorizzata, quella di acquisto di beni di prima necessità sottraendola in parte alla moglie: ci dividiamo l’elenco delle cose che occorrono ad una famiglia e così abbiamo la mezz’ora d’aria che ci è concessa.
Non ho un cane da portare fuori ed ho pensato di chiederlo in prestito ad un giovane del posto che esercita l’attività di dog - sitter ma non mi pare un a buona idea: bene che mi vada mi troverei ad affrontare seri problemi di relazione visto che non amo molto i cani e loro lo capiscono al volo. Pratico anche l’attività motoria, altra circostanza autorizzata con decreto, con l’accortezza di farla singolarmente e in zone non frequentate (ma nel frattempo han chiuso i parchi pubblici) e poi rimane ancora tanto tempo e ne rimarrà ancora di più non appena entrerà in vigore l’ora legale con il prolungamento della luce solare: come riempiremo queste ore? Sinceramente non ho la risposta ma so che alla fine di questo periodo, perché finirà, ci troveremo tutti con una taglia in più e con la voglia di uscire e di stare fuori anche se non avremo nulla da fare, in una sorta di rivincita nei confronti del virus che ha sconvolto la vita di un intero pianeta. Se ci trovassimo nel pieno medio evo cercheremmo streghe da sacrificare ritenendole responsabili di questa punizione ma così non è, quindi dovremo rivolgere il nostro sguardo in altra direzione, magari dietro di noi per vedere come abbiamo ridotto questo pianeta che forse, ora, si sta vendicando dei nostri insensati comportamenti.
Carpe Diem! Cogliamo l’attimo, approfittiamo di questo momento per riflettere perché a volte avere tempo per pensare non è poi una cosa così assurda!
Giovanni Mannarano