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Mondello scacciapensieri

Mondello scacciapensieri

Mondello è il paradigma dell’estate attesa. Vale soprattutto a Palermo ma attraverso Mondello potremmo guardare  ogni posto del mondo in cui il mare, la spiaggia, il sole, il relax sono protagonisti.

Da buon palermitano ho sepolto Mondello nelle scorribande della mia adolescenza. Si è creato uno spartiacque tra i miei 18-20 anni e la maturità in cui Mondello, soprattutto a causa dei suoi frequentatori, è stata tagliata fuori e sostituita da altre località balneari meno affollate e meno ingombrate dal prototipo del mio concittadino.

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Mondello per tanti anni ha significato caos, vocio e rumore insopportabile, folclore, tasciettismo*, frustrazione, cabine abusive, sudore, caldo, estate torrida, acqua stagnante, assembramenti di piscio ad altezza ginocchio. 

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Mondello poi l’ho frequentata per due anni nel 2016-2017 quando da prof pendolare che aveva perso il posto a Palermo, dalla scuola di Capaci ogni martedì alle 11:00, dall’autunno alla primavera mi fiondavo in spiaggia, spesso in piena solitudine, tra letture, sole, qualche bagno nell’acqua cristallina e qualche birra, con i saraghetti che nuotavano e sfioravano le caviglie. Peccato avere smesso di fumare tanti anni prima perché in quei momenti mi sarebbe piaciuto accendermi una sigaretta in spiaggia, una di quelle marlboro bianche che ho fumato sino a 23 anni. Sarebbe stato perfetto.

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Oggi a distanza di più di trent’anni ho riscoperto la borgata marinara più bella del mondo, questo cuore pulsante di cui il palermitano non può fare a meno. L’ho sentita cucita addosso, mia. Non mi sono preoccupato del parcheggio che ho pure faticato a trovare perché di sabato e con credo 16° era ovvio che tanti palermitani si sarebbero ritrovati li.

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La pandemia è strana e crea dentro la nostra memoria emotiva, oltre che grandi traumi socio-sanitari, piccole fratture. Guardi il tuo quotidiano con un senso nuovo di appartenenza, una vocazione a stupirti di cose che conosci bene, che fai sempre o che facevi. Ti stupisci anche di te stesso mentre ti stupisci.

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Mi è capitato a scuola di perdermi osservando una macchia di umido sul tetto, una vecchia lavagna, il cortile vuoto, i corridoi. Focalizzi con una rapidità ed una profondità sconosciuta anche quando scambi una, due parole con colleghi che conosci da tempo. Sembra quasi di guardare la pellicola di un vecchio film, portare i fotogrammi indietro per rivedere più volte la stessa scena.

IMMAGINEA scuola facciamo lezione con finestre e porte aperte per allontanare quanto più possibile i rischi del contagio. Sto sperimentando tutti gli sbalzi di temperatura possibili, una situazione corporea nuova. Insomma mi sto ammazzando di correnti d'aria. Spesso ci troviamo in aula da soli mentre gli alunni sono a casa collegati da remoto ed è una solitudine morbida in cui ti fai bastare quanto c’è intorno, ti accontenti di qualche sorriso dei tuoi alunni, delle poche cose che in dad possono accadere, della ruotine pervasiva che caratterizza questo strumento. La prima cosa che faccio la mattina dopo avere sistemato il pc è spostare l’igienizzante dalla cattedra. E’ diventato altissimo, un flacone gigante, ogni giorno sempre più alto.

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La pandemia è innanzitutto una pan-nevrosi, una superprova di resistenza rispetto all’ambiente, sia che si tratti del luogo di lavoro, di casa o di una passeggiata fuori.  

Mondello oggi era un’oasi felice animata da una socialità desiderosa di tornare alla normalità. Nessuna tensione e visi rilassati. Una normalità in mezzo a noi, diffusa nei modi degli adulti, dei ragazzi e dei bambini di passeggiare, correre, giocare con la sabbia, solcare le onde sui windsurf, nuotare (per qualcuno), abbracciarsi e baciarsi in deroga ai dpcm. Era una normalità spontanea, viva, senza interruzioni.

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La guardia costiera appiedata e la polizia a cavallo che invitavano con grazia qualcuno a non sostare non lasciavano trapelare nulla del dramma sociale che ormai penalizza ogni spostamento e libertà individuale. Una deroga breve e di poche ore che ho cercato di fissare con alcuni scatti che dedico a tutti quelli che come me amano e odiano Mondello.    

(*) *tendenza a manifestare comportamenti tasci anche in termini di metalinguaggio, si dice di condizione intrinsecamente tascia temporaneamente mascherata da comportamenti ammessi anche da cittadini educati

Testo e Foto di Carlo Baiamonte - Tutti i Diritti Riservati