La chimica, il sesso, la cultura e i rischi della decapitazione
La letteratura filosofica sul desiderio, quando afferisce la sessualità fisica e biologica, sembra voglia fare a meno della natura, potersene dimenticare. Alla natura effettuale preferiamo la natura simbolica perchè la nostra soggettività razionale riesce meglio a governarla, in una idea ordinata e organica del tutto, un luogo di autorità per le scelte che siamo in grado di esercitare.
Quando con gli alunni mi ritrovo a conversare sull’amore mi piace provocarli abbandonando il terreno comodo della letteratura e dell'arte. Ponendoli innanzi alle variazioni biochimiche che si mettono in moto durante l’innamoramento possono gettarsi dentro la loro esperienza corporea, una successione di eventi che accadono e contraddicono l'amore immaginario e idealizzato. L'aumento della temperatura corporea, l'accelerazione psicomotoria, l'insonnia, l'inappetenza, l'euforia, l'eccitazione, il bisogno ossessivo dell’altro al primo innamoramento prendono il sopravvento sull'idea che si erano fatta dell'amore e dell'amato.
I feromoni, i messaggeri mediati dall’olfatto avvicinano o allontanano dal potenziale partner. Prendere in esame questa componente dell’innamoramento quando discuti con gli adolescenti è un buon punto di partenza. Non può e non deve essere l’esito di una riflessione o di un confronto sui sentimenti e la sessualità ma un modo per stabilire una porzione di ciò che siamo in natura e si è mantenuto nella costante dell’evoluzione. I feromoni e i neurotrasmettitori che ci fanno assomigliare a dei tossici, a dei giocatori d’azzardo fortunatamente nel corso dell'innamoramento vengono accompagnati dalla presenza di altre sostanze, meno eccitanti ma capaci di definire la nostra vocazione ad una ricerca di stabilità.
Siamo natura ma ancor di più cultura e questo ci da la possibilità di preservarci da un’interruzione precoce della nostra esistenza e, in molti casi, di evitare di essere accoppati dal partner dopo avere fatto sesso.
Conoscere le basi è importante per affrancarci dalla natura e per creare una buona relazione con noi stessi, con il mondo e con l’altro. Se la cultura non ci piace e non ci aggrada possiamo sempre osservare una mantide femmina, in piena armonia con i colori della natura come nell'immagine proposta ma faremmo bene ad osservarla durante l’accoppiamento con il maschio. Potremmo rimanerci male e scoprire che nell'amore in natura la testa non comanda e possiamo anche facilmente perderla.
Testo e Foto di Carlo Baiamonte.Tutti i diritti riservati*