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Il diritto di ricordare e il dovere di dimenticare

L'incendio della scritta Dux e il dolore degli italiani che dovrebbero impegnarsi a dimenticare 

Il dovere di ricordare e la memoria vanno sempre coltivati. Non sono parole retoriche perchè davvero tendiamo a dimenticare per semplice reazione neurologica, altrimenti non sopravviveremmo ai traumi ed al dolore che nella vita incontriamo direttamente o da testimoni indiretti.

Ci sono poi le tragedie collettive, tipi di dolore che per la forza e la profondità si sedimentano e rimangono quasi indelebili al punto che si formano nuove sinapsi. 'Quasi' indelebili perchè normali funzioni neurochimiche che caratterizzano la specie umana ci costringono a fare esperienze simboliche, a ricordare ed a dimenticare. E noi dimentichiamo un sacco di cose, non c'è bisogno di scomodare l'etica. Stamattina due turisti hanno dimenticato un trolley sul marciapiede di un B&B di Palermo, con tanto di artificieri che hanno fatto brillare immaginiamo mutande e calzini. 

Se tornate dall'aeroporto o percorrete per ragioni di varia natura l'auostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci, vi capiterà di notare piccoli gruppi che si fermano alla stele che commemora Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. Sostano in pieno curvone, in una situazione non proprio agevole. Eppure, auto e moto si fermano, scendono una o più persone e fanno una preghiera o rendono omaggio a quel sacrificio immenso, di cui gli italiani onesti avrebbero fatto volentieri a meno, per questi uomini, la loro vita e i loro progetti.

In questi giorni si leggono sui giornali on line post che in qualche misura pongono la questione della memoria, quando questa coinvolge protagonisti di una storia non prestigiosa che ha arrecato dolore a tanti uomini e donne. Quanto è accaduto sul monte Giano con la distruzione a causa dell'ennesimo incendio boschivo doloso della scritta Dux è però imbarazzante, volendone qui fare una questione identitaria e di memoria collettiva. Ora immagino che questi italiani, in generale e soggettivamente indifferenti verso il danno ambientale, pongano la questione della 'urgente' ricostruzione paesaggistica della scritta originaria dedicata a Mussolini, per rispetto verso la memoria. Immagino che vogliano essere coerenti con la storia che non fa sconti a nessuno ma va presa così, in blocco perchè è più grande di noi, complessa, perchè quegli anni sono stati difficili. Immagino si fermerebbero pure sulla A29 come le migliaia di persone che ho visto ferme dal 1992 ad oggi.  Immagino sia, il mio, solo un volo di fantasia perchè sono quasi sicuro che non si fermerebbero. Il mio può essere anche un pregiudizio ma la memoria che strumentalizza, aggredisce, insulta, che opera a comando mi pare assomigli a quelle funzioni della ragione autoritaria di cui parlava ampiamente Hannah Arendt nelle sue riflessioni filosofiche.