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Elezioni europee e successi locali. L'immagine del mondo capovolta

Elezioni europee e successi locali. L'immagine del mondo capovolta

La natura è sempre un motore di meraviglia. L'immagine del mondo quando si discosta dalle cose umane e si accosta alla natura trova un senso unitario, un'armonia che suscita sentimenti di invidia e ammirazione. La bild heideggeriana si impone sulla nostra percezione secondo ciò che è, l'immagine del mondo si rappresenta cosi com'è, un ente dinanzi a noi con un senso unitario e una potenza che scava le differenze tra le cose.

Mi aggiorno sugli esiti delle elezioni europee, sul successo dei candidati siciliani e raccolgo onella rete le dichiarazioni di chi ce l'ha fatta. Parole scanzonate e dichiarazioni che rivelano, prima ancora di mettere piede a Bruxelles, una familiarità preoccupante con il potere. Sorvolo sulle soluzioni ai drammi isolani che rivelano la mancanza di strutture logiche e l'incapacità di operare inferenze deduttive. Nessuna analisi e nessuna visione politica o economica del contesto europeo, assenza di conoscenze dello stato di cose. Di guerra, di clima e di energie manco a parlarne.
Qual è la loro immagine del mondo, il loro orizzonte culturale, la Sicilia che si rappresenta ai loro occhi? Se ci spingiamo oltre, verso i partiti e lasciamo stare le candidature modeste, scandagliamo l'immagine che hanno dell'europa scopriamo che nelle indicazioni programmatiche si discute solo di misure economiche, di aiuti, di sostegno alle imprese, di gap e poco di diritti, di felicità, di condizioni materiali. I ringraziamenti volano sulle migliaia di voti e sul consenso massiccio raccolto.

Per alcuni si supera la soglia di centomila anime che hanno creduto nel progetto, centomila immagini del mondo da mettere d'accordo in un regime intermittente di interessi e vocazioni politiche personificate in alcuni casi in un solo uomo e nella sua segreteria personale. 

IMMAGINE

Abbandoniamo l'Europa e le velleità vuote dei candidati siciliani.
La fotografia naturalistica ti fornisce occasioni di stupore profondo, al punto che sospendi davvero ogni atto di coscienza nella contemplazione di una scena che sembra fatta apposta per ricordarti che ti trovi li per caso, che sei contingente. E ti domandi se sei ancora sensibile e capace di smarrire la tua soggettività. Ed è un bene, forse il più grande il bene di questo mondo, o almeno della sua immagine.