MENU ×
Breve storia della prima, seconda, terza, quarta repubblica

Breve storia della prima, seconda, terza, quarta repubblica

I maestri e i discepoli: una relazione oggi ancora più complicata

Nella cultura, per ragioni strutturali, tra maestri e discepoli si è sempre creata prima una simbiosi poi una cesura. I discepoli aderiscono progressivamente al pensiero del maestro in una complicità pedagogica che funziona perché i soggetti sono tutti in formazione e si sforzano di mantenere la relazione su basi dialettiche. Tutto accade dento un’asimmetria radicale in cui il maestro appare intoccabile. Ovviamente tutti si affezionano reciprocamente in una relazione di attaccamento interessante, un po’ morbosa ma sempre con i libri in mano.
Hegel e gli hegeliani, Aristotele e gli aristotelici, Marx e i marxisti. Questi ultimi sono diventati potentissimi, quasi quanto i freudiani.

Nella sfera politica le cose non funzionano alla stessa maniera, non nelle diverse repubbliche che in Italia si sono avvicendate. Nella prima repubblica la relazione tra vecchi leader e giovani era paternalistica, improntata ad una lunga e fedele militanza, un praticantato che nell’apparato dei partiti cominciava con le sezioni giovanili e praticamente non finiva mai. Nella prima fase della prima repubblica ci sono i democristiani e i comunisti; ad un certo punto arriverà Bettino Craxi e, sostanzialmente ci sarà Craxi, i craxiani e gli altri. Poi si scatena l’inferno di tangentopoli e si inaugura la seconda repubblica. Varrà il fattore della dimostrata o dimostrabile discontinuità rispetto a  quanti saranno inevitabilmente travolti dalle tangenti. Ci sono gli indagati che verranno condannati ed estromessi rapidamente, il Psi verrà cancellato (peccato!) la democrazia cristiana resisterà e sarà ancora capace di professarsi cattolica senza doversi vergognare, i poteri massonici e finanziari pure, dalema e i dalemiani cominceranno a riscuotere successo ma sono vecchi. La seconda repubblica si può semplificare nel motto ‘Si salvi chi può’. I sopravvissuti sono stati costretti ad accelerare la loro carriera perché la classe dirigente ed una intera generazione era stata rapidamente cancellata dalla scena.

Nella terza repubblica, berlusconiana, conteranno solo i lustrini e la disponibilità economica, il potere delle imprese che non producono nulla e fanno speculazione selvaggia, il successo con le donne, l’atteggiamento ludico scomposto nelle esibizioni solenni, lifting e spregiudicatezza, anche a letto, accompagnata da sperimentazioni variegate tra vari generi al punto che anche la comunità lgbt si sente gettata nel caos. Gli unici fattori che dettano legge e ritmo sono le prostatiti. Tra la terza e la quarta repubblica si sviluppa una fase alimentata  da un solo uomo. Matteo, come Erode uccide tutti i bambini che coltivano dei sogni. Fine della Terza repubblica.

Nella quarta repubblica, viva e calda, non si capisce bene ancora quali siano i parametri per una lettura complessiva di quanto sta accadendo.
L’impressione generale però può essere rappresentata da un’immagine che può assomigliare a questa: ci sono un paio di leader che fanno i loro bisogni negli angoli di una piccola stanza quadrata, le mosche si posano velocemente, annusano odori e leccano. Le mosche hanno tutti la camicia verde, alcune lo sanno, alcune no. Molti hanno rispolverato le camice nere e fanno finta che sono come il cielo stellato del presepe. Come si conviene alle mosche, non sanno parlare alcuna lingua, solo annusare e veicolare malattie che si diffondono velocemente.