Alla Ricerca della felicità
Quando ho letto della passeggiata proposta dal gruppo Palermostreetphotography sul tema “Alla ricerca della felicità” stupore e meraviglia si sono miscelati in un distillato di sentimenti ed emozioni piccole e grandi, che in realtà ora avrei difficoltà a identificare singolarmente.
Ph: Lorella Aiosa
Ph: Lorella Aiosa
Chiusi in casa, a singhiozzo da quindici mesi, dad a palla vissuta da genitore e da docente, repertorio di regole sul distanziamento così burocratizzate da farti passare la voglia di andare in giro con la macchina fotografica, preoccupazioni per i propri vecchietti, restrizioni severe alla libertà, svariate occasioni di isolamento tra infezione contratta personalmente e positivi con i quali sei entrato in contatto. E’ questo l’assunto, la posizione di partenza, la storia più recente ormai vecchia e stratificata di tutte le speranze e illusioni che ancora fanno i conti con incertezze e precarietà che ha regolato le mie sensazioni.
Ph: Toti Clemente
Ph: Toti Clemente
Sabato 19 Giugno, con 38 gradi di temperatura si è realizzata la prima passeggiata di gruppo (almeno per me e credo anche per gli organizzatori) a caccia della felicità.
Appassionati di street siamo abituati a vivere lo spazio esterno e urbano in una socialità vivace che ruba pezzettini di realtà, bivacca, si apposta o cerca complicità nei soggetti con i quali entra in contatto. Così isabato mattina ci siamo ritrovati per strada, percorrendo prima i vicoli di borgo vecchio, poi l’area portuale, infine ci siamo immersi dentro le fumate bianche dello street food della Vucciria, assimilando una parvenza di normalità insieme ai turisti, tutti o quasi con la mascherina sudata e appicicata.
Ph: Carlo Baiamonte
Ph: Carlo Baiamonte
La felicità costituisce un tema dal quale mi sono sempre tenuto a debita distanza, limitando il mio interesse alla sfera squisitamente letteraria, filosofica o didattica. Meglio tenere a bada la domanda sul che cos’è la felicità, su come ricercarla perché inevitabilmente trascina altre domande e pone altri interrogativi, insidiando la tua vita e i tuoi piccoli equilibri. E’, insomma, per noi semplici mortali che non abbiamo elaborato un sistema di pensiero, una domanda-trappola su cui si è interrogata una lunga schiera di filosofi e artisti. Dopo secoli di produzioni dedicate al tema della felicità che in qualche misura l’hanno raccontata e indagata, credo che ormai si sia determinata una perdita di interesse entropica. La ricerca della felicità si ascrive alla fine di un ciclo storico, un tipo di narrazione condivisa che ha segnato epoche, movimenti, correnti artistiche che in parte abbiamo archiviato, in cui il pensiero e il domandare conseguente al pensiero in modo compiaciuto si misuravano ancora con oggetti “forti”, una centralità dell’uomo che progressivamente abbiamo abbandonato.
Ph: Giusi Nicolosi
Ph: Giusi Nicolosi
“È stato un tema filosofico costante l’idea che la felicità coincidesse con la conoscenza, e che usare l’anima fosse il piacere maggiore, perché equivale al cercare di portare l’ordine celeste sulla terra – ha scritto Remo Bodei -. Da Aristotele in poi la felicità coincideva col termine daimonia, che corrisponde a ciò che dobbiamo e non dobbiamo fare, ma anche a ciò che ci tocca in sorte, significa diventa quel che sei, non accontentarsi di restare in un bozzolo”. Un tema complesso che ha a che fare con l'identità individuale e collettiva che oggi si gioca su una frontiera esistenziale in cui si esprimono altri bisogni e urgenze.
Noi però l'abbiamo voluta cercare dentro la scena urbana ed è stata una bella mattinata grazie a Giusi Nicolosi, che ha organizzato la passeggiata ed a Lorella Aiosa, che ha saputo interagire con i nostri “incontri” e orientare il nostro percorso.
Ph: Marilena Vindigni
Ph: Marilena Vindigni
Il tema alla fine della mattinata è stato ampiamente interiorizzato dentro l’esperienza del relax perché sulla felicità non ci sono ricette e soluzioni, indicazioni e strumenti per orientarsi. Alla fine di ogni nostro pensiero, parola detta, atteggiamento rimane lo stato psicofisico, sentimentale, affettivo in cui ci troviamo, nel tentativo di entrare in relazione con il mondo, gettando uno sguardo sulle cose che può diventare una buona o una bella fotografia.
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